Giovanni D’Amato è un cuoco raffinato, che riesce a coniugare tradizione e innovazione da quasi vent’anni con il suo Rigoletto, una delle tavole italiane di eccellenza.
Lunigiano nato nel 1962 e cresciuto in una famiglia dalla vocazione culinaria che risale a più di un secolo fa quando i bisnonni Giovanni e Domenica gestivano l’osteria Dalla Meghina, inizia la scuola alberghiera nel 1976 e si specializza nei ristoranti italiani ed esteri. Dall’entroterra lunigianese intraprende la sua avventura con la moglie Fulvia. È il 1986 quando i due aprono il ristorante il Rigoletto ad Aulla. Nel 1998 si trasferiscono a Reggiolo (RE) all’interno di una villa settecentesca ricca di fascino e classe, situata non lontano dall’argine del fiume Po, appartenuta a una famiglia storica di Reggio Emilia, i Manfredini, poi ereditata dalla governante della famiglia stessa e secondariamente venduta, ristrutturata e adibita a ristorante. Nel 2002 arriva la prima stella Michelin e nel 2005 la seconda. Lo stesso anno vince il Premio Pasticceria dell’anno per la Guida dell’Espresso. Nel 2007 entra nei Relais & Chateaux (Grand chef), nella Guida delle Soste e viene nominato tra i “Magnifici del Presidente” dall’Accademia Italiana della Cucina.
Nel 2008 apre la Locanda il Rigoletto che dopo soli 4 anni si vede costretta a chiudere i battenti, causa il terremoto che ha colpito l’Emilia nel 2012. Inizia così l’attività di Rigoletto Itinerante, esperimento unico nel suo genere con cui D’Amato, grazie al supporto di colleghi e amici e all’aiuto di Relais & Chateaux, ha la possibilità di portare la propria cucina in altre cucine, continuando a soddisfare i nostri palati. Al Rigoletto Itinerante si affianca il nuovo locale stabile, il Rigolettino–osteria moderna, perché lo chef crede “che un appoggio a Reggiolo sia importante”.
Nel frattempo partecipa a eventi gastronomici in giro per il mondo, tra Francia, Olanda, Dubai, Shangai, Germania e Hong Kong, con colleghi di caratura internazionale.
La cucina di D’Amato è semplice, in parte tradizionale. È una cucina costruita sugli elementi base, cioè sulle materie prime che D’Amato ricerca e seleziona personalmente con particolare attenzione ai prodotti del territorio nella loro evoluzione stagionale. Ogni singolo ingrediente ha la sua storia ma non per questo lo chef si limita nella sperimentazione di piatti nuovi, con accostamenti che in un primo momento potrebbero sembrare impensabili. Tradizione e territorio, innovazione e creatività: il binomio emerge con chiarezza già dalla carta che, oltre al menu dedicato a “i classici del Rigoletto”, prevede due percorsi uno intitolato, appunto, “il Territorio” e l’altro “Menu Contemporaneo”.