Nel Vangelo secondo Luca si legge: “Il regno di Dio è dentro di voi”. Il regno di Dio, cioè il regno della beatitudine e il regno della verità. Sant’Agostino, nel IV secolo d.C., fa sua questa tradizione, sostiene che la verità è dentro noi stessi e che occorre andare quindi dentro di sé per conoscerla. Questo orientamento è presente nella storia del pensiero occidentale fino al XX secolo, e cito Husserl che nella sua fenomenologia si rifà al motto agostiniano: ”Ritorna in te stesso. La verità è dentro l’uomo”. Nel VI secolo a.C., in India, il giovane Gotama, futuro Buddha, cerca la via per eliminare il dolore, e anch’egli comprende che essa è la ricerca dentro di sé. (…)
La tecnica di meditazione Vipassana è la scoperta scaturita dalla sua esperienza. Vipassana significa “chiara visione” (dal pali vi-passati, vedere chiaramente): per estinguere il dolore occorre “vederlo chiaramente” cioè conoscerlo per esperienza, sperimentando: l’indagare dentro di sé seguendo una disciplina rigorosa, ma rispettosa del corpo. Una disciplina che valorizza tutte le risorse del corpo e della mente.
Vincenzo De Giovanni
(psicologo, formatore e meditatore)
Da Vipassana è per tutti
di S. N. Goenka
Discorso di apertura per la conferenza internazionale omonima, New Delhi, India, 1994. Estratto.
“Le guerre iniziano nella mente degli uomini, perciò è proprio nella mente degli uomini che vanno costruite le difese della pace”
Preambolo della costituzione dell’UNESCO
(…) Questa tecnica di meditazione è finalizzata alla purificazione mentale, che permette lo sviluppo delle qualità dell’amore, della compassione, della benevolenza, indebolendo il buio dell’ignoranza e delle abitudini nocive. È un metodo pragmatico che può funzionare per chiunque. Solo l’essere umano possiede la straordinaria facoltà di osservare la realtà all’interno di se stesso, per sviluppare la saggezza, cioè la comprensione profonda della realtà. E per l’essere umano la mente è la più importante, perché è la mente che crea sia negatività e sofferenza, sia buone qualità e buoni sentimenti. Perciò la chiave è l’individuo: la società è formata da individui, e per migliorarla occorre che ogni singolo si migliori. E l’impegno individuale può scaturire dal rendersi conto che ogni volta si generano negatività, ci si sente infelici e sofferenti, mentre quando si generano buoni sentimenti ci si sente bene.
Mentre insegnavo Vipassana (nella prigione diTihar, a Nuova Delhi, 1994, n.d.r.) dissi ai carcerati che l’essere reclusi era una dura realtà per loro, ma che, in un certo senso, ogni individuo al mondo è carcerato, perché prigioniero dei propri radicati condizionamenti mentali.
( …) Auspico che tutti voi, per il vostro bene, possiate dedicare dieci giorni della vostra vita ad apprendere questo cammino, che può trasformarvi. Un cammino che insegna a vivere in modo pacifico e armonioso e a generare pace e armonia intorno a noi.
Emanuele –
Il testo può essere considerato come una guida allo stile di vita promulgato dalla filosofia Buddista. Questi insegnamenti, essendo lontani sia fisicamente che contenutisticamente dall’Europa e dal pensiero occidentale, potrebbero non convincere il lettore se per esempio non si aspetta di ricevere consigli sulla respirazione per migliorare la propria vita.
A coloro volenterosi di apprendere nuovi metodi, invece, consiglio la lettura illuminante.
ALBERTO –
VORREI PROVARE ANCHE IO QUESTA MEDITAZIONE.
COMPLIMENTI A PIERLUIGI CONFALONIERI VOLUME MOLTO INTERESSANTE.
Paola –
Leggendo il libro su Vipassana mi è nata la voglia di sperimentare questo tipo di meditazione. Consiglio questa lettura a tutti, anche solo per un arricchimento personale.
Luky –
libro interessantissimo, penso che lo andrò a comprare perchè mi instaura una grossa curiosità