Tiziano Bedostri, attratto sin da bambino dai cavalli, corona il suo sogno di cavalcarne uno a nove anni, grazie alla prima “messa in sella” a cura del nonno paterno. E’ l’inizio di un cammino, ancora in corso e condiviso con questo nobile animale, che gli ha consentito di affrontare multiformi esperienze, spaziando dall’equitazione di campagna all’agonismo in molteplici discipline.
Nel corso degli anni ha ottenuto differenti qualifiche professionali, tra le quali: istruttore per le discipline olimpiche, tecnico di equitazione multidisciplinare e guida di turismo equestre. Collabora da anni con Enti pubblici e Federazioni per la formazione di professionisti del settore, con particolare dedizione alle guide equituristiche. In questo momento è referente nazionale per l’equitazione di campagna e responsabile della formazione di Asi Sport Equestri. Ha inoltre collaborato con testate giornalistiche specializzate nel settore, approfondendo temi di tecnica equestre in generale, oltre a quelli specifici concernenti l’utilizzo di equini in alta quota.
Appassionato di montagna sin da ragazzo, col passare degli anni coniuga le ascensioni pedestri con quelle a cavallo, attività tramite la quale ha aperto molte “vie equestri” nell’arco alpino, diventando uno dei maggiori esperti nazionali dell’equitazione in alta quota.
Tornato nella sua terra di origine, in quella parte di Appennino che insiste tra le provincie di Modena e Reggio Emilia, ha proseguito nell’incessante ricerca di nuovi percorsi in montagna, da affrontare ovviamente in compagnia di un “quadrupede”, identificando negli ultimi sette anni circa 2.500 chilometri tra Emilia, Toscana e Liguria: uno di questi è oggetto del presente racconto.
E’ alla sua prima esperienza letteraria.